In anteprima al Messina Opera Film Festival, è stato presentato ad Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma
In occasione dei dieci anni dalla scomparsa del tenore Renato Cioni, il regista Stefano Muti ha deciso di omaggiarlo con un documentario sulla sua straordinaria carriera artistica: Renato Cioni: La voce dell’Elba. Il film, prodotto da POPCULT SRL in collaborazione con COSMOMEDIA e con il sostegno di G.A.T. Gestione Associata del Turismo dell’Isola D’Elba, ripercorre le origini e la carriera del celebre tenore, dalla primissima esibizione canora in famiglia, a Portoferraio, ai più importanti palcoscenici di tutto il mondo. A fare da guida nella ricostruzione di vita e carriera di Cioni è la figlia Cristina, anche lei cantante e co-protagonista. Le parole e i ricordi di Cristina, assieme a frammenti di un’intervista fatta allo stesso Renato prima della sua scomparsa e immagini d’archivio delle sue performance più famose, raccontano i successi, le difficoltà e la grande modestia e semplicità di un uomo che ha dedicato tutta la vita ciò che amava: la sua famiglia e il canto.
Il documentario verrà proiettato in anteprima, segnando il suo debutto oltre i confini dell’Isola d’Elba, al Messina Opera Film Festival, il 2 dicembre. All’anteprima saranno presenti il regista, Stefano Mutti, Cristina Cioni, figlia del tenore e coprotagonista e la produttrice Giusi Santoro. La data della proiezione è stata scelta per onorare, attraverso la memoria di Renato Cioni, il ricordo di un’altra grande stella della lirica mondiale, Maria Callas. Infatti, decorrono i 102 anni dalla sua nascita, facendo dell’anteprima di Renato Cioni: La voce dell’Elba un modo per festeggiare il compleanno di una straordinaria cantante che, insieme a Cioni, ha calcato alcuni dei più importanti palcoscenici del mondo, come si racconta nel documentario arricchito da aneddoti e retroscena sul loro sodalizio artistico, scolpito nella storia come un incontro straordinario tra due grandi interpreti. Cioni era molto amato dalle sue partner artistiche. Veniva spesso definito un tenore “generoso”, non solo per il timbro caldo e la presenza scenica imponente, ma anche per l’atteggiamento rispettoso e collaborativo nei confronti delle soprano. Il Messina Opera Film Festival è l’unico evento del panorama cinematografico italiano a trattare questa interazione e presenta al pubblico una variegata offerta culturale composta da proiezioni, concerti, presentazioni e mostre. Tutta la programmazione è esclusivamente dedicata al rapporto tra la Settima Arte e una delle più grandi tradizioni culturali italiane, il Melodramma.
Il nome di Renato Cioni appartiene insieme ad altri indimenticabili cantanti operistici alla storia della lirica del Novecento. Nato a Portoferraio, all’Isola d’Elba, il 15 aprile 1929 da una modesta famiglia di pescatori, mostrò fin da bambino una naturale predisposizione per il canto. Raggiunse la massima celebrità negli anni 60 quando si esibì sui più importanti palcoscenici del mondo al fianco di partner di altissimo livello come Maria Callas e Joan Sutherland. Il documentario alterna momenti biografici della sua importante carriera con quelli della sua vita personale e l’amore per la sua terra a cui il cantante mostrò un attaccamento senza eguali. L’importanza che attribuiva ai suoi affetti fu tale che quando La Decca gli offrì un contratto internazionale importantissimo, che includeva un tour mondiale e una serie di registrazioni, decise di prediligere il rapporto con la moglie Loretta, minacciato da alcuni pettegolezzi che insinuavano un’intimità con un’altra grande cantante, Johan Sutherland. Rinunciando al contratto, Renato suggerì come suo sostituto un giovane tenore allora poco conosciuto: Luciano Pavarotti. Renato Cioni fu un ottimo tenore e a questo va aggiunta la non scontata capacità attoriale e l’imponente presenza scenica. Un valido artista che riuscì meritatamente a ritagliarsi il suo spazio in un’epoca in cui emergere, non era certamente semplice. E’ scomparso all’Isola d’Elba all’età di 84 anni, il 4 marzo del 2014.