link_mediafdp/la_canta_delle_marane.mangini_cecilia
copertina GUARDA L'INDICE
MANGINI, Cecilia
La canta delle marane [risorsa elettronica] / regia Cecilia Mangini ; sceneggiatura Pier Paolo Pasolini ; fotografia Giuseppe De Mitri ; montaggio Renato May ; musica Egisto Macchi
IT : Documento film, 1961
1 file mp4 (238,70 mb) (10 min.) : color., son.
Festival dei popoli, 2009. - Cortometraggio.
Pasolini, Pier Paolo. De Mitri, Giuseppe. May, Renato. Macchi, Egisto.
1. Zone rurali.
2. Adolescenza.
3. Infanzia.
4. Povertà.
5. Natura.
6. Tempo libero.
7. Letteratura.
Abstract: In uno dei tanti torrenti (le marane) che affluiscono nel Tevere, un gruppo di ragazzini delle periferie romane si riunisce per giocare e passare le calde ore dell’estate. Lo sguardo del film ne segue i riti, i movimenti e gli sguardi ironici, innocenti e beffardi che puntano direttamente verso la macchina da presa. La voce fuori campo ne descrive le storie, i sentimenti, il futuro, finché l’arrivo improvviso di due carabinieri disperde il gruppo dei ragazzi che fugge ridendo. Il film di Cecilia Mangini lavora sul rapporto tra la parola (il testo è opera di Pasolini) e le immagini, che scorrono come una danza poetica sui corpi dei ragazzi. Ne scaturisce un film particolare, in cui il piano visivo scopre con delicatezza e allo stesso tempo lucida consapevolezza un mondo spesso nascosto, ai margini, dotato di una profonda vitalità. “L’opera di Cecilia Mangini è oggi la combattiva testimonianza di un Paese in alcuni dei decenni più vitali e ricchi di trasformazioni, anche dolorose. Nei suoi film, oltre alla passione con cui sono stati realizzati, emerge con forza il grande valore di una memoria condivisa, fondamentale strumento di comprensione del nostro presente” (G. Sciannameo).

During one of the many torrents (marane) that flow into the Tevere, a group of children from the Roman outskirts meet up to horse around and pass the muggy days of summer. The film follows the rituals, movements and ironical, innocent, mocking looks aimed directly at the camera. The voice off-camera describes their stories, feelings, the future, until the sudden arrival of two officers break the group up as they run off, laughing. Ceclia Mangini’s film focuses on the relationship between words (the text is by Pasolini) and images, which flow like a poetic dance over the children’s bodies. The result is a unique film in which, on a visual plane, an oft hidden world - on the fringe yet deeply vital - is revealed delicately and with lucid insight. “Cecilia Mangini’s work is today powerful testimony to a country in some of its most vital, transformative, and painful decades. In her films, besides the passion with which they were made, there emerges the value of a collective memory, a fundamental tool to understanding our times” (G. Sciannameo).
Lingua: Italiano.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE