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MARTI, Walter
Requiem [risorsa elettronica] / regia Walter Marti, Reni Mertens ; fotografia Urs Thoenen ; montaggio Edwige Ochsenbein ; suono Jean-Claude Gaberel ; musica Léon Francioli
CH : Téléproduction, 1992
1 file mp4 (1,81 gb) (80 min.) : color., son.
Festival dei popoli, 2010. - Lungometraggio. - Senza dialoghi.
Mertens, Reni. Thoenen, Urs. Ochsenbein, Edwige. Gaberel, Jean-Claude. Francioli, Léon.
1. Guerra.
2. Antropologia.
3. Architettura.
4. Opere pubbliche.
Abstract: In apertura scorrono i crediti del film. Ai nomi dei membri della troupe si aggiungono le rispettive date di nascita. Tutti (o quasi) risultano nati durante il secondo conflitto mondiale. I registi invece, sono figli della Grande Guerra. Due generazioni unite da una stessa esperienza traumatica, percepita di riflesso, in un’infanzia che si sviluppava in parallelo ad un processo di ricostruzione nazionale. Prima di essere un grandioso elogio funebre, “Requiem” è l’omaggio ad un’umanità scomparsa. Il segno di riconoscimento ad un evento (duplice) che giace sommerso sotto la pelle del mondo. Coadiuvati da un lavoro straordinario all’immagine e alle musiche, Reni Mertens e Walter Marti hanno intrapreso un viaggio nei luoghi del mondo in cui questa memoria si conserva. Cimiteri soprattutto; ma anche campi spazzati dal vento. Introdotte da inquadrature dedicate ai templi greci (l’idea di “pantheon” fa subito capolino e si rafforza nella sequenza successiva dedicata a volti di pietra), le immagini del film ricercano un gusto della bellezza che esalta in contrasto con la solitudine dei luoghi. Il commento sonoro gioca invece sull’eterogeneità, mescolando ritmi da marcia al “free jazz”. Senza commento e distinzioni tra le varie nazionalità, “Requiem” si pone come un’imprescindibile prefazione al mondo contemporaneo.

The movie begins with the credit lines. The cast list and their birthdates. Most of them turn out to be born during World War II. The directors, instead, are children of the Great War. Two different generations of men connected by the same traumatic experience, one that is indirectly perceived through their childhood and a parallel process of national reconstruction. Even more than an extraordinary funeral oration, “Requiem” is first of all a homage to a whole lost humanity. The tangible mark of a double event that lies underneath the surface of the world. Assisted in a wonderful photography and music editing work, Reni Mertens and Walter Marti undertook a journey in those parts of the world where this memory is conserved. Mostly cemeteries, but also vast fields swept by the wind. Presented through peculiar shots reminiscent of Greek temples (the image of the pantheon is immediately clear and it is further reinforced in the subsequent scene of the stone masks), the images pursue a peculiar sense beauty contrasting the sense of loneliness conveyed by the locations. The soundtrack instead is a play on heterogeneity, mixing marching music with free jazz. With no comments and no nationality boundaries, “Requiem” stands as an essential preface to the contemporary world.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE