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PRINCIGALLI, Giovanni
Ho fatto il mio coraggio [risorsa elettronica] / regia Giovanni Princigalli ; soggetto Giovanni Princigalli ; sceneggiatura Giovanni Princigalli ; fotografia Giovanni Princigalli ; montaggio Giovanni Princigalli, Carlo Ghioni ; suono Giovanni Princigalli, Davide Tidoni ; musica Officina Zoé, Ambrogio Sparagna, Lu Rusciu Nostru, Nicola Romanelli
IT, CA : Heros Fragiles, 2009
1 file mkv (2.65 gb) (50 min.) : color., son.
Sottotitoli in Inglese. - Mediometraggio. - Altri formati:mp4.
Ghioni, Carlo. Tidoni, Davide. Sparagna, Ambrogio. Lu Rusciu Nostru. Romanelli, Nicola.
1. Immigrazione.
2. Emigrazione.
3. Famiglia.
4. Diari e memorie.
5. Anziani.
6. Storia.
7. Antropologia.
8. Tradizioni popolari.
9. Lavoro.
10. Diritti dei lavoratori.
Abstract: “Ho fatto il mio coraggio" narra di storie d'amore, matrimoni tristi e felici, fidanzamenti, incontri per foto, procura e posta tra gli Italiani di Montréal e gli Italiani del Sud Italia, tra gli anni '50 e gli anni '60. Tra le storie raccontate vi è quella Lina, originaria della provincia di Bari, che non è più tornata in Italia dal '53, e oggi più che settantenne, celebra ogni anno e da sola (è vedova e veste in lutto) nella sua casa di Montréal, il rituale del pane per la festa di San Antonio. Il racconto della sua partenza da Bari (o meglio da Palo del Colle) per raggiungere il suo innamorato qui a Montreal, un ex vigile urbano di Palo anche lui, è commuovente e divertente (la prima volta che vide un film fu sulla nave). C’è Carlo, oggi 80enne, che da ragazzino tra Molise e Puglia pascolava le pecore per i ricchi sino a quando incontrò un pastore molisano che scriveva poesie in dialetto, che gli insegnò a leggere, a scrivere e lo iniziò al comunismo. Scappò in Emilia Romagna dove s'iscrisse ai corsi serali e poi emigrò a Montréal avendo conosciuto la sua futura moglie tramite una fotografia inviata per posta e, a Montréal, nella sua bottega di artigiano, fondò la sede del PCI. Tra gli altri personaggi c’è Antonio, che rimpiange Mussolini, il cui affresco si trova nella più famosa chiesa italiana di Montréal. Gli altri due temi del film, sono: la trasformazione e passaggio di tali promessi sposi da contadini in operai (si parla quindi dei conflitti sul lavoro, il sindacato, la condizione della donne in fabbrica), ed infine la vecchiaia, e come si attende l'ultimo viaggio, l'ultimo passaggio, quello dalla vita alla morte o ad un'altra vita ancora. Il film è stato commissionato dal Consolato d'Italia a Montreal e finanziato dal Ministero agli affari esteri.

"Ho fatto il mio coraggio" tells of love stories, sad and happy marriages, engagements, meetings for photos, power of attorney and mail between Italians in Montreal and Italians in Southern Italy, between the 1950s and 1960s. Among the stories told is Lina, from the province of Bari, who has not returned to Italy since 1953, and today, more than 70 years old, celebrates every year and alone (she is a widow and wears a black dress as a sign of mourning) in her home in Montreal, the ritual of baking bread for the feast of San Antonio. The story of her departure from Bari (or rather from Palo del Colle) to join her lover here in Montreal, a former traffic warden from Palo too, is moving and amusing (the first time she saw a film was on the ship). There is Carlo, now 80 years old, who as a young boy between Molise and Puglia grazed sheep for the rich until he met a shepherd from Molise who wrote poetry in dialect, who taught him to read and write and initiated him into Communism. He escaped to Emilia Romagna where he enrolled in evening classes and then emigrated to Montréal, having met his future wife thank to a photo sent by mail and, and in Montréal, in his artisan's store, he founded the headquarters of the PCI. Other characters include Antonio, who regrets Mussolini, whose fresco is in the most famous Italian church in Montréal. The other two themes of the film are: the transformation and passage of those betrothed from peasants to workers (it talks about the conflicts at work, the union, the condition of women in the factory), and finally old age, and how to wait for the last journey, the last passage, the one from life to death or to another life again.The film was commissioned by the Consulate of Italy in Montreal and financed by the Ministry of Foreign Affairs.
Lingua: Italiano.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE