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LOPEZ BALLO, Francisco
The Machine Gun Woman [risorsa elettronica] = La femme mitraillette / regia Francisco López Balló ; soggetto Francisco López Balló ; sceneggiatura Francisco López Balló ; fotografia Jorge Aguilar ; montaggio Thomas Fernandez, Francisco López Balló ; suono Thomas Buet ; musica Cristobal Carvajal
FR, CL : Ballover Films, 2009
1 file mkv (3.34 gb) (76 min.) : color., son.
Sottotitoli in Francese. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Aguilar, Jorge. Fernandez, Thomas. Buet, Thomas. Carvajal, Cristobal.
1. Biografia.
2. Estremismo.
3. Criminalità.
4. Armi.
5. Politica.
6. Propaganda.
7. Dittatura.
8. Democrazia.
9. Disabilità.
10. Storia.
11. Contestazione.
Abstract: Marcela Rodriguez è nata nel 1953 in un quartiere operaio di Santiago, in Cile. Come militante nei movimenti giovanili comunisti dell'epoca ha assistito in prima persona al passaggio dal periodo socialista del governo Allende alla dittatura di Pinochet. Verso la metà degli anni '80, Marcela decise di unirsi al Mapu-Lautaro, gruppo di estrema sinistra il cui scopo era la lotta armata volta a sconfiggere la dittatura e l'ingiustizia sociale. Come membro di questo gruppo armato (composto principalmente da donne), Marcela divenne nota, con il suo mitra M-16, come il simbolo dei gruppi militanti che combattevano il capitalismo. La sua popolarità crebbe soprattutto grazie alle numerose operazioni cosiddette 'di recupero' durante le quali si ridistribuiva cibo ai più bisognosi. Una volta che il Cile ebbe riconquistato la democrazia, il gruppo continuò con operazioni armate anticapitaliste. Nel 1990, nel corso di un'operazione Marcela fu fatta prigioniera e colpita alla schiena vicino alla terza vertebra, cosa che la paralizzò permanentemente. Trascorse i successivi dieci anni in una stanza dell'ospedale per malattie infettive "Lucio Cordova" di Santiago. Per proteggerla e prevenire successive aggressioni e tentativi di liberarla da parte di Laytaro, la sua stanza era situata in un piano sottoposto a massima sicurezza. Trascorsero dieci anni prima che la sua sentenza fosse finalmente pronunciata: 20 anni di carcere duro con 10 da scontare in un paese straniero, in una sorta di esilio legale; questo le venne concesso grazie agli interventi dei suoi avvocati. Oggi Marcela vive con suo marito Julio ad Arluno, in provincia di Milano, ospite di un centro di riabilitazione per disabili. Deve questa nuova vita all'aiuto di un sacerdote locale che ha sollecitato l'aiuto della Chiesa cattolica in Cile. È grazie al duro lavoro di padre Baeza che Marcela ha ottenuto, per motivi umanitari, il cambiamento della sua doppia condanna in esilio. "Questo documentario nasce dai miei incontri con Marcela Rodriguez. Dopo lunghe ricerche sulla sua storia e diverse conversazioni telefoniche sono arrivato in Italia per incontrarla. Il film è costruito intorno alla sua quotidianità e, attraverso le sue parole, viene raccontata la storia della democrazia attuale, quando il Cile ha scelto una donna come presidente". (F. López Balló)

Marcela Rodriguez was born in 1953 in a working-class neighbourhood in Santiago, Chile. As a militant in the communist youth movements of the time, she witnessed first-hand the transition from the socialist period of the Allende government to the Pinochet dictatorship. In the mid-1980s, Marcela decided to join Mapu-Lautaro, an extreme left-wing group whose aim was the armed struggle to defeat dictatorship and social injustice. As a member of this armed group (composed mainly of women), Marcela became known, with her M-16 machine gun, as the symbol of the militant groups fighting capitalism. Her popularity grew mainly due to the numerous so-called 'recovery' operations during which she redistributed food to the most needy. Once Chile had regained its democracy, the group continued with anti-capitalist armed operations. In 1990, during an operation Marcela was taken prisoner and shot in the back near the third vertebra, which permanently paralysed her. She spent the next ten years in a room at the 'Lucio Cordova' hospital for infectious diseases in Santiago. To protect her and prevent subsequent attacks and attempts to free her by Laytaro, her room was located on a floor under maximum security. Ten years passed before her sentence was finally pronounced: 20 years of hard prison with 10 years to be served in a foreign country, in a kind of legal exile; this was granted thanks to the interventions of her lawyers. Today Marcela lives with her husband Julio in Arluno, in the province of Milan, in a rehabilitation centre for disabled people. She owes this new life to the help of a local priest who solicited the help of the Catholic Church in Chile. It is thanks to Father Baeza's hard work that Marcela obtained, on humanitarian grounds, the change of her double sentence in exile. "This documentary was born out of my encounters with Marcela Rodriguez. After long research into her story and several telephone conversations, I arrived in Italy to meet her. The film is built around her daily life and, through her words, the story of the current democracy is told, when Chile chose a woman as president". (F. López Balló)
Lingua: Spagnolo. Inglese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE