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SANTARELLI, Marco
GenovaTripoli [risorsa elettronica] = GenovaTripoli / regia Marco Santarelli ; soggetto Marco Santarelli, Paolo Varriale ; sceneggiatura Marco Santarelli ; fotografia Marco Santarelli ; montaggio Marco Santarelli ; suono Marco Santarelli ; musica Danilo Caposeno, Eugenio Vicedomini
IT : Indaco Film, 2009
1 file mkv (3.90 gb) (71 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2009. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Varriale, Paolo. Caposeno, Danilo. Vicedomini, Eugenio.
1. Mezzi di trasporto.
2. Ingegneria.
3. Lavoro.
4. Viaggi.
Abstract: Container accatastati sul molo di Genova. Una nave sta per levare l'ancora. Nel corso del viaggio gli uomini dell'equipaggio si muovono come fantasmi totalmente immersi nel loro lavoro. Silenziosi e scrupolosi, tengono in vita il corpo dell'imbarcazione. La nave vive di loro e loro vivono della nave. Ingranaggi di un processo produttivo sempre uguale. Ogni volta diverso. Il tempo sembra essersi fermato. Pochi comandi secchi. Qualche accenno di solidarietà e di amicizia che non necessita di molte parole. Intorno, il mare e nient'altro. Ogni tanto affiorano, come dai recessi più profondi della coscienza, delle immagini sgranate in 8mm. Traccia (ancora) vivente di altri viaggi e altre solitudini. Di altri passaggi. Poco per volta emergono anche piccole abitudini che raccontano vite e desideri. La ripetizione dell'identico s'incrina e il rituale dei gesti risuona di altre tonalità. Le onde concentriche della presenza umana si estendono al resto dell’imbarcazione. Come in un racconto di Joseph Conrad, ognuno è il "compagno segreto" dell'altro. Un cane nero s'aggira per la nave. Per stanare i clandestini o forse per accompagnare i marinai da un mondo all’altro. "GenovaTripoli" racconta la vita e il lavoro di un equipaggio impiegato su una nave container di origine russa: la Jolly Indaco. Una nave che, fino agli anni Ottanta, era usata dall’esercito sovietico per trasportare mezzi militari. Il documentario inizia a Genova e si conclude a Tripoli la notte di Natale. "GenovaTripoli"è il primo capitolo di una trilogia che racconta la vita e le storie di uomini che quotidianamente spostano, trasportano e vivono con i container" (M. Santarelli). Un esilio mobile, un durante (quasi) infinito che nessuno esprime meglio del Secondo Ufficiale Andrea Botto: "Io per dieci mesi… a volte undici mesi l’anno, sono in mezzo al mare, a casa ci sono poco… dove c'è il mare ci sono andato, vai a casa e non sai niente… qualcuno è morto… qualcun altro è nato… è successo questo, è successo quell’altro, non si sa mai niente… siamo isolati!".

Containers piled up on the quay in Genoa. A ship is about to weigh anchor. During the voyage, the crewmen move like ghosts, totally absorbed in their work. Silent and dedicated, they keep the body of the ship alive. The ship lives off them and they live off the ship. Gears in a production process that is always the same. Each time different. Time seems to stand still. A few dry commands. A few hints of solidarity and friendship that do not need many words. All around, the sea and nothing else. Every now and then, as if from the deepest recesses of consciousness, grainy 8mm images surface. A (still) living trace of other journeys and other solitudes. Of other passages. Little by little, small habits emerge that tell of lives and desires. The repetition of the identical cracks and the ritual of gestures resounds with other tones. The concentric waves of human presence extend to the rest of the boat. As in a Joseph Conrad story, each is the other's "secret sharer". A black dog roams the ship. To flush out the stowaways or perhaps to accompany the sailors from one world to another. "GenovaTripoli" tells the story of the life and work of a crew employed on a container ship of Russian origin: the Jolly Indaco. A ship that, until the 1980s, was used by the Soviet army to transport military equipment. The documentary starts in Genoa and ends in Tripoli on Christmas night. "GenovaTripoli" is the first chapter of a trilogy that tells the lives and stories of men who daily move, transport and live with containers" (M. Santarelli). A mobile exile, an (almost) endless period of time that no one expresses better than Second Officer Andrea Botto: "For ten months... sometimes eleven months a year, I'm in the middle of the sea, I'm hardly at home... where there's a sea, I've gone there, you go home and you don't know anything... someone died... someone else was born... this happened, that happened, you never know anything... we're isolated! back home and know nothing…someone’s died…someone else’s been born…this happened, that happened - you never know anything… we’re cut off!”.
Lingua: Italiano.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE