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DE MACEDO, Naruna Kaplan
Depuis Tel Aviv [risorsa elettronica] / regia Naruna Kaplan De Macedo ; soggetto Naruna Kaplan De Macedo ; fotografia Ido Baron, Nadav Lapid ; montaggio Valérie Pico ; suono Tuli Chen
FR : Les Films d'Ici, 2009
1 file mkv (3.11 Gb) (67 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2009. - Sottotitoli in inglese. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Baron, Ido. Lapid, Nadav. Pico, Valérie. Chen, Tuli.
1. Famiglia.
2. Identità di genere.
3. Nazionalismo.
4. Diari e memorie.
5. Autobiografie.
Abstract: Una regista arriva a Tel Aviv. È ebrea, ma ha sempre vissuto all’estero. È venuta in Israele per amore. Ma ha con sé delle domande. Cos'è un ebreo? Cos'è un Israeliano? Cos'è un Paese? A partire da tali questioni la donna intraprende un percorso alla ricerca di se stessa, della propria identità, del senso attuale del sentirsi ebrea e israeliana. Il film è dunque la cronaca di un anno trascorso a Tel Aviv, fatto di incontri e situazioni disparate, di conversazioni ed esperienze radicali, di feste private e cerimonie religiose, racconti personali e dichiarazioni pubbliche. Un anno alla fine del quale non si può essere uguali a prima. "Depuis Tel Aviv"è un film soggettivo perché, sin dalla prima sequenza, chi filma interroga se stesso, la propria soggettività, la propria identità. In gioco non c’è tanto una rappresentazione di Israele, quanto la cronaca di uno sguardo diaristico, di un’esperienza, di un incontro destinato a cambiare una vita. Tutto nel film è visto attraverso gli occhi di chi sta filmando. Anche le parole stesse dei vari personaggi sono tradotte dalla voce fuori campo, che, insieme allo sguardo della macchina da presa, tutto filma e tutto filtra. “Il punto di partenza del film è dunque questo: confrontare le rappresentazioni che io avevo di Israele prima di andarci, i 'cliché' che portavo con me, malgrado tutto, su quello che doveva essere la vita laggiù, prenderli e metterli di fronte alla realtà, di fronte alle mie esperienze giorno dopo giorno. Ho sperato di interrogare il Paese a partire dagli elementi del mio quotidiano per verificare se era possibile pensare ad una esistenza quotidiana in un luogo dove tutto appare così strano. Rispettando l’ingiunzione della preghiera appresa a tredici anni durante il corso serale alla Sinagoga, ‘Shema Israël! Ascolta Israele!’, io ho guardato e ho ascoltato”. (N. Kaplan de Macedo). Presentato in prima mondiale al 50° Festival dei Popoli nel 2009.

A female director arrives in Tel Aviv. Although Jewish, she has lived her life abroad. She has come to Israel for love. But she has questions: what’s a Jew, an Israeli, a country? With these questions in mind, she begins her journey, to find her identity, to understand what it means to be Jewish. The film chronicles a year in Tel Aviv, its meetings and various situations, conversations and radical experiences, private parties and religious ceremonies, personal stories and public declarations. By the end of a year like that, you’re no longer the same as before. Depuis Tel Aviv is a subjective film because, from the very first scene, whoever’s filming is investigating herself, her own views, her own identity. The film cares less about representing Israel than it does about chronicling in a diaristic way one point of view through an experience, a meeting destined to change one’s life. Everything in the film is seen through the eyes of the filmmaker. Even the people’s words are translated by the voice off-screen, which, along with the camera lens, films and filters. (d.d.) “The film began as a means to challenge my ideas about Israel before going, the clichés that I brought with me, however unwillingly, about what life must be like there, to take them and put them up against the reality, against my day to day experience. I had hoped to look at the country and begin with the quotidian elements to verify whether it was even possible to think of a quotidian existence in a place that seemed so strange. Respecting the injunction prayer I took at thirteen during the evening Synagogue class - Shema Israël! Listen to Israel! - I watched and listened...”. (N. Kaplan de Macedo). World Prmerière at the 50th Festival dei Popoli in 2009.
Lingua: Inglese. Ebraico. Tedesco. Spagnolo.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE