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GUZMAN, Patricio
Nostalgia for the Light [risorsa elettronica] = Nostalgia de la luz / regia Patricio Guzmán ; sceneggiatura Patricio Guzmán ; fotografia Katell Djian ; montaggio Patricio Guzmán, Emmanuelle Joly, Ewa Lenkiewicz ; suono Freddy González, Jean Jacques Quinet ; musica José Miguel Miranda, José Miguel Tobar
FR : Atacama Productions, 2010
1 file mkv (2.88 gb) (90 min.) : b/n, son.
Festival dei Popoli, 2010. - Sottotitoli in inglese. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Djian, Katell. Joly, Emmanuelle. Lenkiewicz, Ewa. González, Freddy. Quinet, Jean-Jacques. Miranda, José Miguel. Tobar, José Miguel.
1. Storia.
2. Scienze.
3. Astronomia.
4. Geologia.
5. Geografia.
6. Diari e memorie.
7. Archeologia.
Abstract: Il deserto di Atacama in Cile č uno dei luoghi piů secchi della Terra. Per via della trasparenza dell’aria, sulle sue montagne, ad un’altezza di 3.000 metri, sono installati i telescopi piů potenti del mondo. Da lě gli scienziati osservano il cosmo alla ricerca di tracce che ci rivelino le origini della vita. Piů in basso gli archeologi esplorano il terreno per ritrovare i segni di culture scomparse. Le particolari condizioni di ariditŕ consentono infatti al terreno di conservare intatti i resti mummificati dei morti che le popolazioni precolombiane seppellirono in quei luoghi. Fra scienziati e archeologi, solca il deserto con i loro passi incerti anche un gruppo di donne: sono le mogli, le sorelle, le figlie di tutti coloro che il regime di Pinochet ha massacrato, nascondendone poi i corpi in fosse comuni. Il procedere di Patricio Guzmán č quello di sempre: fra dolore e poesia tocca i valori fondanti dell’umanitŕ. “Per un astronomo l’unico tempo reale č quello che proviene dal passato. La luce delle stelle ci mette centinaia di migliaia di anni per arrivare fino a noi. Č per questo che gli astronomi guardano sempre indietro, al passato. Fanno la stessa cosa anche gli storici, gli archeologi, i geologi, i paleontologi e le donne alla ricerca dei loro cari scomparsi. Tutti loro hanno qualcosa in comune: osservano il passato per riuscire a capire meglio il presente e il futuro. Di fronte ad un futuro incerto, solo il passato ci puň illuminare. (...) La memoria ci garantisce la vita cosě come la luce e il calore del sole. Gli esseri umani non sarebbero nulla senza la memoria; sarebbero solo degli oggetti senza vita, senza inizio o avvenire. Dopo diciotto anni di dittatura, il Cile ancora una volta fa un’esperienza di democrazia. Ma a che prezzo... Molti hanno perso i loro amici, i loro parenti, le loro case, le loro scuole e universitŕ. Altri hanno perso la loro memoria, forse per sempre”. (P. Guzmán)

The Atacama Desert in Chile is one of the driest places on earth. Given the air’s transparency, the most powerful telescopes in the world have been set up in the thirty-thousand-meter-high mountains there. From that vantage, scientists observe the cosmos, looking for signs of the origins of life. Further below, archeologists explore the terrain, hoping to discover traces of vanished cultures. The particularly arid conditions help preserve the mummified remains that the pre-Colombian populations buried in this place. Amid the scientists and archeologists, a group of women stumbles by; these wives, sisters, and daughters of men massacred under Pinochet’s regime come here to visit the bodies of their loved ones buried in communal graves. In Patricio Guzmán’s inimitable style, the fundamental values of humanity are reached through poetry and pain. “For an astronomer, the only present comes from the past. Starlight takes hundreds of thousands of years to reach us. That’s why astronomers are always looking backward, to the past. Historians, archaeologists, geologists, paleontologists and these women searching for their loved ones all do the same. They all have something in common: they observe the past in order to better understand the present and future. Faced with an uncertain future, only the past can provide illumination. (…) Memory gives us life just as the light and warmth of the sun do. Human beings would be nothing without memory; they’d be lifeless objects, neither coming nor going. After eighteen years of dictatorship, Chile is once again a democracy. But at what cost…Many have lost their friends, relatives, homes, schools, universities. Others have lost their memory, maybe forever.” (P. Guzmán)
Lingua: Spagnolo.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE