‘Palazzo Arte’ di Virgilio Sieni su Più Compagnia

Palazzo Arte, la nuova opera video di Virgilio Sieni, realizzata in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, è in programma dal 31 luglio, a ingresso libero, su Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze (il documentario sarà visibile per 24 ore e On Demand fino al 31 agosto a ingresso libero).

Il progetto video, per la regia di Virgilio Sieni e Tobia Pescia, ha coinvolto nove famiglie del quartiere fiorentino dell’Isolotto sulla relazione tra corpo e opera d’arte, tra abitazione e dipinto, cercando di intuire e praticare le strade effimere del gesto. Gli spazi dell’azione sono stati ricercati nelle vicinanze delle abitazioni delle famiglie che hanno partecipato all’opera video, esaltando la dimensione urbana, il carattere intimo e la ricchezza del vicinato.

Sei opere di Caravaggio, una di Pontormo, Bellini e Raffaello costituiscono la collezione immaginata attraverso la quale le famiglie hanno interagito e hanno attraversato alcune fasi primarie sull’origine del gesto: la cura dello sguardo, il toccare lo spazio, il riconoscersi nel movimento dell’altro e la ricerca della figura nella prossimità delle cose.

Il progetto si configura come un contesto in divenire con l’obiettivo di creare un “museo agito” dai cittadini, costruendo esperienze sull’abitare attraverso la pratica del gesto e lo studio dell’arte antica e contemporanea.

La danza – ha spiegato Sieni nell’intervista – è libertà in quanto dispositivo umano che ci è stato messo a disposizione per superare e trasfigurare le schematizzazioni. La danza non è altro che riuscire a far vivere in maniera diversa il corpo, secondo il sistema delle articolazioni, in un processo legato ad un’evoluzione emozionale dell’essere umano. Anche l’attenzione per le opere d’arte diviene un atto profondo di conoscenza di se stessi: ospitando quei gesti e ricercandone l’origine nel sistema archeologico e cosmico delle articolazioni si pratica l’accoglienza e la dimensione tattile dello spazio”. “A proposito dell’attuale situazione di emergenza sanitaria – ha detto Sieni – penso che l’utilizzo dei termini sia molto importante e bisogna stare molto attenti all’uso delle parole che si fa. Parole come “distanziamento sociale” possono creare in persone deboli un territorio estremamente ostile, sarebbe più interessante parlare di cura dello spazio, o cura della distanza o cura dello spazio tattile. D’accordo è prioritario salvaguardare in questo momento la salute, ma un senso di vicinanza va comunque coltivato: lo sguardo, il sentirsi vicini nel condividere uno spazio, sentirsi ospiti dello spazio e in quanto ospiti continuare a prenderci cura del luogo nel quale viviamo: questo possiamo e dobbiamo continuare a fare”.

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