Paolo Taviani gira Leonora addio, ispirato a Pirandello

Il regista toscano Paolo Taviani torna ad indagare la figura di Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura nel 1934, uno dei principali scrittori e drammaturghi italiani del XX secolo, dopo aver realizzato, in coppia con il fratello Vittorio, le pellicole Kaos, del 1984 e Tu ridi, del 1998.

Il film, prodotto dalla Stemal Entertainment, con Rai Cinema, e da Donatella Palermo, si chiamerà Leonora Addio, ed è tratto dall’omonima novella di Luigi Pirandello, facente parte della raccolta Novelle per un anno, il cui nucleo narrativo ha poi ispirato l’opera teatrale Questa sera si recita a soggetto.

La novella pirandelliana racconta di Mommina, una ragazza siciliana che, dopo aver vissuto allegramente, insieme alle tre sorelle, e aver fatto la bella vita intrattenendosi con alcuni ufficiali, è diventata una virtuosa e ligia donna di casa, in seguito al matrimonio con Rico Verri. Rico è geloso del passato di sua moglie, per questo la costringe a stare chiusa in casa, lontano dal mondo. L’arrivo in città di una delle sorelle di Mommina, per recitare in una rappresentazione del Trovatore di Verdi, porterà la protagonista a ripensare al proprio passato, quando era spensierata e felice. Nel raccontare la sua giovinezza alle sue bambine, Mommina intona alcuni brani, tra cui Leonora addio, mettendoci così tanta passione da morirne.

Leonora addio sarà il secondo film, dopo Una questione privata, diretto esclusivamente da Paolo Taviani senza il fratello Vittorio, scomparso nel 2018. Le riprese sono iniziate lo scorso 16 dicembre in Sicilia, presso la casa natale di Luigi Pirandello e sono proseguite fino al lockdown, con una pausa a febbraio, vista la presenza di Paolo Taviani come ospite d’onore al Festival di Berlino. Dopo la sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, dall’agenzia Ansa, sono state annunciate le nuove giornate di ripresa del film, previste ad agosto, negli studios di Cinecittà.

Il percorso travagliato del film, è stata l’occasione per il regista toscano per una riflessione sul periodo molto particolare, di lockdown, vissuto dagli italiani. Il tema della quarantena era stato affrontato al cinema proprio da Paolo e Vittorio Taviani nel film Maraviglioso Boccaccio, del 2015 che, ispirandosi al Decameron di Boccaccio, raccontava di un gruppo di giovani in fuga da Firenze, a causa di un’epidemia di peste, rifugiati in una villa in campagna, per trascorrere le proprie giornate in modo spensierato, dilettandosi con il racconto di alcune novelle. “In Meraviglioso Boccaccio – ha dichiarato al quotidiano La Stampa Paolo Taviani – i giovani fiorentini che lasciano la città reagiscono con la fantasia, con l’arte, con la narrazione. E sopravvivono. Poi torneranno a Firenze e, dal film, si capisce che sono diventati più forti, che possono reagire perché hanno superato la prova raccontando, stando insieme”.

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