Dal grande al piccolo schermo, il memorabile sceneggiato ‘Vita di Dante’

La televisione pubblica del dopoguerra aveva scopi di diffusione culturale e didattica

Così come il cinema delle origini ha attinto a piene mani dalla letteratura alta, dai temi storici a quelli temi mitologici, per i suoi primi film e produzioni importanti, anche la televisione italiana, nel primi anni di attività, ha dedicato molta attenzione a film e trasmissioni che avessero una valenza culturale, e in molti casi anche educativa e didattica. Basti ricordare che il maestro Alberto Manzi, con la sua trasmissione tv, in onda quotidianamente dal 1959 al 1968, dal titolo Non è mai troppo tardi, ha insegnato a migliaia di persone in Italia a leggere e scrivere.

Lo sceneggiato ‘Vita di Dante’, diretta da Vittorio Cottafavi, con Giorgio Albertazzi

Nel 1965, dopo circa un decennio dalle prime trasmissioni televisive della televisione pubblica italiana, iniziate nel 1954, andava in onda sul primo canale della Rai lo sceneggiato Vita di Dante: si trattava di un serie (oggi la definiremo mini-serie tv) di tre puntate, diretta da Vittorio Cottafavi, con la sceneggiatura del critico teatrale Giorgio Prosperi. Uno sceneggiato rimasto nella storia della televisione pubblica, trasmesso in occasione dei 700 anni dalla nascita di Dante Aligheri, che vedeva protagonisti Giorgio Albertazzi, Loretta Goggi, Renzo Palmer, Andrea Cecchi, Ileana Ghione, Renzo Monagnani, Stefano Satta Flores, con l’indimenticabile voce fuori campo di Stefano Cucciolla. Ogni puntata era incentrata su una specifica tematica: la prima all’amore, la seconda al valore, la ternza alla salvezza.

Rivedi la prima puntata di Vita di Dante, oggi disponibile su YouTube:

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