XX secolo l’invenzione più bella: omaggio a Suso Cecchi d’Amico

Sceneggiatrice di alcune fra le più importanti pellicole italiane di tutti i tempi, dal ‘Gattopardo’ a ‘Casanova Settanta’, ha firmato nel dopoguerra film per i più grandi registi, da Monicelli a De Sica, da Antonioni a Visconti.


Prosegue al cinema La Compagnia di Firenze, XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA la maxirassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale con il sostegno del Ministero della Cultura.
Un viaggio nella storia del cinema attraverso alcuni dei suoi principali protagonisti.
Suso Cecchi d’Amico è stata sceneggiatrice di alcune fra le più importanti pellicole italiane di tutti i tempi, ha firmato nel dopoguerra per i più grandi registi, da Monicelli a De Sica, da Antonioni a Visconti.

Biografia

Suso Cecchi nasce a Roma il 21 luglio 1914, con origini toscane. Figlia d’arte: suo padre, il fiorentino Emilio Cecchi, era uno scrittore ed autorevole critico letterario e artistico, sua madre Leonetta Pieraccini era una notevole pittrice. Il suo primo vero contatto con il cinema avviene negli anni ‘30 quando suo padre viene nominato direttore di produzione cinematografica per la CINES.
Tra le altre cose, riceve molte sceneggiature da leggere e spesso le fa leggere anche alla giovane Suso per sentirne il parere. Casa Cecchi diventa un crocevia di incontri culturali tra scrittori, sceneggiatori, artisti che vivono a Roma, un centro dello stimolante fermento intellettuale di quegli anni.
Il suo debutto alla sceneggiatura avviene con Moravia e Flaiano, insieme ai quali aveva collaborato alla sceneggiatura Avatar, per Castellani. Avatar non fu mai realizzato, ma Castellani chiamò Suso Cecchi per scrivere quella che sarà la sua prima vera sceneggiatura, Mio Figlio Professore del 1946. Da allora l’attività di sceneggiatrice diventa frenetica, tanto che deve rinunciare al lavoro di traduttrice. Nel 1947 con Piero Tellini scrive Vivere in pace di Luigi Zampa (Nastro d’Argento ‘47)

La collaborazione con Luchino Visconti

Il 1951 è l’anno in cui nasce così uno dei connubi di maggiore importanza per il cinema italiano, tra la sceneggiatrice e Luchino Visconti, a cominciare dal film Bellissima. Se si esclude La Morte a Venezia, Suso Cecchi d’Amico collaborerà a tutti i successivi film di Visconti, da Senso a Lo straniero, a Le notti bianche, fino ad arrivare a Gruppo di famiglia in un interno, Ludwig e L’innocente
Sempre in occasione della stesura di Bellissima Suso Cecchi d’Amico conosce gli assistenti di Visconti, i futuri registi Francesco Rosi e Franco Zeffirelli, con cui collaborerà successivamente (La Sfida del 1958 e Salvatore Giuliano del 1962 di Rosi, Fratello sole, Sorella luna, 1972 e Gesù di Nazareth, 1977, di Zeffirelli).

La grande stagione del cinema italiano

È la grande stagione del cinema italiano, che troverà nella Roma degli anni ‘60 il culmine ed il centro creativo, Suso Cecchi D’Amico ne sarà, ancora una volta una delle fondamentali protagoniste.
Collabora ad alcuni dei film più importanti di quel periodo, oltre a quelli già citati di Visconti (Rocco e i suoi fratelli è del 1960 e Il Gattopardo è del 1963), tra gli altri scrive I vinti (1952) e Le amiche (1955) per Antonioni, collabora a diversi film di Comencini – tra cui Mariti in città del ‘57, Senza sapere nulla di lei del ‘69, Le avventure di Pinocchio del ‘72, La Storia tratto dal romanzo di Elsa Morante nel 1986 – ed infine inizia un lunghissimo sodalizio con Monicelli, da Proibito del ‘55 a I soliti Ignoti del ‘58, passando per Casanova ‘70 del ‘65, fino a Facciamo paradiso del ‘95.
La collaborazione con Monicelli ci porta fino ai nostri giorni: spesso insieme a Piero De Bernardi e Leo Benvenuti, sceneggia tutti gli ultimi suoi lavori, Speriamo che sia femmina, Parenti Serpenti, Il cielo cade, premiato al Giffoni Film Festival per la regia di Andrea Frazzi, e la mini serie per la Rai Come quando fuori piove.
Con Oci Ciornie di Nikita Michalkov, prodotto da sua figlia Silvia D’Amico, vince il Ciak d’oro 1988 ed ottiene la candidatura all’Oscar come miglior film straniero.

XX secolo l’invenzione più bella: i titoli in programma

Prosegue al cinema la Compagnia la rassegna con alcuni titoli in omaggio alla grande sceneggiatrice
(info e biglietti)

Giovedì 10 febbraio

15.00 Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (170′)
21.30 Processo alla città di Luigi Zampa 1952 (98′)

Venerdì 11 febbraio

15.00 I magliari di Francesco Rosi 1959 (121′)
19.00 Caro Michele di Mario Monicelli 1976 (115′)

Domenica 13 febbraio

15.00 Senso di Luchino Visconti 1954 (115′)

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